La regina dell’ethno chic a Marina di San Nicola

di Odile Bourjois

L’estate viaggia veloce verso le vacanze e una delle mete più ambite dai romani è Marina di San Nicola, località piccola ma vivace, brillante ma raffinata e spesso sede di una seconda casa per rapidi buen retiro non troppo lontani dalla residenza. E come in ogni località di mare che si rispetti, non manca un caratteristico mercatino dell’antiquariato che qui si snoda sulla passeggiata presentando con una serie di stand selezionati tra artigiani, produttori di cibi biologici, ricercatori di antichità, vintage e delizie gastronomiche provenienti da ogni dove. Tra tutti assolutamente da non perdere una visita allo stand di Elizabeth the First, brand di Dora Giannetti, artista poliedrica a cavallo tra pittura, fotografia, moda e scrittura, e instancabile ricercatrice di tessili d’antiquariato, arrivati – spesso con mezzi di fortuna e grazie a rocambolesche avventure – dall’Asia centrale, dal Sud della Cina e dal Rajastan, per vestirsi in modo diverso, unico e irripetibile ma anche responsabile. “Sì, perchè i materiali della collezione Elizabeth the First sono tutti naturali, tessuti spesso a telaio, ricamati a mano, praticamente indistruttibili – dice Dora Giannetti, una vita tra i tessuti, una passione divenuta poi un lavoro che l’ha convinta a lasciare il mondo del giornalismo – chi acquista un nostro capo conserva una storia, un po’ ne fa parte, crea un regime di solidarietà con donne di Paesi lontani, ne prosegue il racconto. E, al tempo stesso, indossa un capo unico al mondo che ne sottolinea la personalità perchè scelto da lei tra le nostre varie proposte, tutte realizzate per proseguire con la fantasia il nostro personale viaggio ai confini del mondo”. Un viaggio che ha a che fare non solo con la Moda ma anche con la cultura tessile di un popolo, con la sua creatività e, molto spesso, con la realtà di un abbigliamento adatto a una cultura nomade e, quindi, necessariamente molto pratico. “Pratico e elegante al tempo stesso, questo modo di vestire segue alla perfezione anche i nostri ritmi frenetici: giacche reversibili e malleabili che diventano anche otto modelli diversi occupando uno spazio molto ridotto in valigia o in borsa. Fatto per nomadi urbane, donne instancabili ma capaci di decidere una vacanza la mattina stessa e partire con la stessa tracolla per l’ufficio”. Carica di capi double-face.

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